Ecomuseo Adda di Leonardo

L'Adda che unisce le terre che divide

Per secoli le sue acque tracciano un confine di stato tra Milano e Venezia, facendo del fiume un luogo di scontro e diversità. Eppure cose, persone e idee navigano su quelle stesse acque: l’Adda allora si contraddice, diventa luogo d’incontro e uguaglianza. Sulla riva uomini, cavalli, buoi trainavano i barconi controcorrente grazie a una corda chiamata «alzaia». Erede di questa fune, una cordata di Comuni riprende oggi quella fatica di incontro e scontro, uguaglianza e diversità.

La storia delle nostre radici è una storia di uomini e d’acque, in cui possiamo scorgere riflessi noi stessi e le sfide del presente: una storia che vogliamo vivificare attraverso il recupero della memoria e la ricerca da un lato, il racconto e la collocazione di segni per leggere il paesaggio dall’altro, nella convinzione che la memoria può vivere ed evolvere solo nel dialogo, presupposto per riconoscersi come un “noi” che nutre verso il territorio un senso di appartenenza che si traduce nel proteggerlo, nello svilupparne le potenzialità, nel farne scoprire la bellezza e la ricchezza ai visitatori

Tiziana Pirola

TIZIANA PIROLA, Coordinatrice
Ecomuseo Adda di Leonardo

Nove nodi sulla stessa corda, un’alzaia ritrovata

Da Imbersago a Cassano, l’Adda scorre con l’impazienza della sabbia nelle clessidre, disegnando i territori storici di Robbiate, Paderno, Cornate, Trezzo, Vaprio, Canonica e Fara Gera. L’11 aprile 2019 questi nove Comuni hanno ricostituito l’Ecomuseo «Adda di Leonardo», associazione sovracomunale inaugurata già nel 2004 per felice intuizione di Mario Roveda e del Comitato Rotariano per il restauro delle chiuse del Naviglio di Paderno. Nove nodi sulla stessa corda, un’alzaia ritrovata. Ogni Comune ha la sua personalità irriducibile, tradizioni e dialetti propri, ma la diversità di ciascuno consente l’incontro di tutti. I nove territori coinvolti hanno lineamenti storici condivisi: culti d’acqua insistenti alla Vergina Maria (Imbersago, Paderno, Concesa, Cassano) o a San Giovanni Nepomuceno (Canonica, Cassano); rogge, canali irrigui, di navigazione e derivatori (Paderno, Martesana, Vailata, Muzza); traghetti sostituiti da ponti (Trezzo, Canonica, Cassano) o ancora superstiti (Imbersago); centrali idroelettriche che reinterpretano industrialmente il fiume (Robbiate, Paderno, Porto, Trezzo, Vaprio, Fara e Cassano).

Testi di Cristian Bonomi,
Referente Scientifico di Ecomuseo Adda di Leonardo

Foto e video di Mario Donadoni

L’Ecomuseo dovrà trainare l’alzaia, ripristinare la cerniera del fiume perché cittadini, associazioni, cooperative, enti e ProLoco possano entrare in colloquio tra loro oltre i confini comunali. Patrimonio materiale, immateriale e turistico: solo ciò che condividiamo con gli altri si moltiplica.

Marco Galli

MARCO GALLI, Presidente
Ecomuseo Adda di Leonardo